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Piccole gocce formano l’oceano!

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Piccole gocce formano l’oceano!

Di nuovo in partenza.
Di nuovo a fare la check list di tutto quello che serve.
Di nuovo pronta per affrontare una grande sfida.
Di nuovo in strada per superare i miei limiti e portare con me importanti e grandi valori.
Sale l’ansia. Mancano davvero pochi giorni. Sarò pronta? Ce la farò?

Me lo chiedo ogni volta e non do’ mai per scontato il risultato perché tutto puo’ succedere. Sempre e in ogni momento. Cerco di pianificare sempre tutto al meglio ma poi on the road cambia sempre tutto.
C’è sempre qualcosa che non avevo calcolato, qualcosa che sfugge al mio controllo, qualcosa di imprevedibile.

Sono stra emozionata di pedalare “a casa”. Amo il mio LONTANO ma amo altrettanto la mia splendida Italia.
Dopo aver pedalato davvero in tantissime strade nel mondo sono eccitata di risalire l’Italia in bici. Ho già pedalato lungo tutto il perimetro italiano alla fine del giro del mondo ma questa volta sono percorsi diversi e le salite del Giro!!
E sono anche stra emozionata di ripercorrere le orme di Alfonsina Strada, l’unica donna che nel 1924 ha partecipato al Giro d’Italia dimostrando la forza e l’auto affermazione delle donne in un’epoca in cui le donne neanche potevano pedalare..

E così inizia la fase finale di una lunga preparazione. Preparazione più logistica e mentale che fisica. Sono allenata, certo ma quello che mi spaventa sempre di più è tutto quello che ci sta dietro.
Quando mi invento queste sfide mi organizzo sempre tutto da sola.
Studia il progetto, butta giù un business plan, fai una presentazione accattivante. E poi inizia a cercare gli sponsor. La parte sempre più dura. Meno male che i miei fedeli sponsor non mi abbandonano mai e credono nei miei progetti come fossero loro, perché in fondo lo sono. Sono nostri i progetti, miei e di chi mi supporta e crede in me.

E poi parte l’organizzazione che tu immagini sia in un modo e poi cambia totalmente, perché in corso d’opera tutto cambia.
E poi c’è chi ti illude di credere nel tuo progetto e poi dopo mesi di organizzazione si tirano indietro.
E tu sei sempre lì. Da sola. A voler portare a termine il tuo progetto.
E allora lo cambi. Lo modifichi. Lo rendi possibile. Non lo abbandoni mai.
Perché i sogni non si abbandonano mai.
E a questi sogni ci lavori di notte, nel tempo libero, il weekend.
Soprattutto quando tutto questo da ormai due anni è diventata pura passione perché il mio lavoro è nelle aziende e con le persone, come coach. E quindi devo organizzarmi per far quadrare tutto.

Ogni volta mi chiedo..ma chi te la fa fare..adesso basta..è l’ultima volta! E’ tutto troppo complicato, costoso e difficile.. e poi lotto..lotto fino alla fine per riuscire a partire con il mio progetto..perchè ci credo..ci credo sempre e voglio realizzarlo..e questa volta più che mai..perchè c’è qualcosa di molto più che fare le tappe del giro d’italia.. c’è la voglia di lottare per qualcosa di molto più grande..la lotta per la vita sulla strada..
Questo tema lo sento mio più che mai da quando mi hanno investito negli Stati Uniti durante il mio giro del mondo..non dimenticherò mai quel momento perché mi ha fatto capire l’importanza della vita..che vale 100mila record..potevo rimanere su quella lingua bollente di asfalto come è successo al piccolo Tommy..

Tommy non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo ma ho avuto la grande fortuna di conoscere la sua incredibile famiglia. Marco, un padre pazzesco che lotta ogni giorno perché la morte di suo figlio non sia dimenticata e soprattutto perchè questo possa non succedere più a nessun padre di un ragazzo di 14 anni ucciso mentre pedalava sulla sua bici con la spensieratezza di un adolescente nel pieno della vita.
Cristina, una mamma fortissima che ha dovuto superare quello che nessuna madre al mondo vorrebbe mai affrontare ma che con il sorriso forte e speranzoso ha gli occhi dolci di una mamma che vive per la sua famiglia.
Federica e Rebecca, le sorelline di Tommy che sono dovute crescere più in fretta della loro età ma che ti trasmettono un affetto incondizionato e poi il piccolo Giulio, che anche se non ha mai potuto conoscere il suo fratello Tommy, ne parla come se vivesse con lui nella sua bella e grande famiglia.

Questa è la famiglia di Tommaso Cavorso. Quel ragazzo che porto sempre con me nel cuore, ogni volta che pedalo, ogni volta che vorrei che cambiassero le cose sulla strada.
Questo è il motivo per cui è nata l’iniziativa IO RISPETTO IL CICLISTA. Perché quando vedi un padre e una famiglia lottare per un importante motivo che senti tuo fino in fondo diventi parte integrante della lotta. E perché questa lotta tiene in vita Tommy, Michele e tante persone che ingiustamente sulla strada hanno incontrato la morte.

Chi non pedala non puo’ capire. Chi non ha un figlio ucciso forse nemmeno. Chi non ha un fratello ammazzato neanche. Ma se ognuno di noi provasse a pensare che ogni giorno in strada in Italia muoiono in media 3 persone forse cambierebbe idea.
Io credo che se ognuno di noi facesse un piccolo gesto nella vita il mondo sarebbe più bello. Se ognuno di noi lottasse per un proprio ideale ci sarebbe più pace. Se ognuno di noi credesse di poter cambiare un pezzo del mondo ci sarebbero più uguaglianze.
Per questo questa sfida è molto più importante delle altre. Perché è per Tommy, per Michele, per Marina, per Luca. Questa sfida è per la vita. Sulla strada. E per quel figlio, fratello, compagna o marito che potrebbe essere portato via per la cultura di una società poco rispettosa e stressata da una correre inutile su quel mezzo mortale che è la macchina.

Quindi io e Marco la nostra campagna la portiamo avanti a gran voce e alla fine del mio giro d’Italia mi piacerebbe vedere un sacco di macchine con il nostro adesivo attaccato..
Capite cosa vuol dire per me fare il Giro di Paola?
Non vuol dire cronometro, medie, watt (si certo per me lo vuol anche dire da atleta) ma c’è molto di più.. c’è la voglia di cambiare il mondo.. e la bici il mondo lo puo’ cambiare..io ne sono certa.. perché è il mezzo più bello del mondo.. sai quante cose ti permette di vivere?? Tu che non hai mai pedalato lo sai?
Quando pedali sei tu, il mondo, la natura, la tua anima da cui non puoi scappare, i tuoi pensieri che invadono la mente, la tua libertà che nessuno ti può togliere. Sulla bici siamo tutti uguali, non ci sono distinzioni sociali. Sulla bici ognuno è se stesso, non può mentire. Le apparenze spariscono e diventi tu per quello che sei! Per questo amo la bici.

Perché la bici è vita, per questo è da proteggere e io non smetterò mai di farlo!!!!
Buona vita a tutti!

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Piccole gocce formano l’oceano!

di Paola Gianotti Tempo di lettura: 5 min
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