Una famiglia imperfettamente perfetta | KeepBrave
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Una famiglia imperfettamente perfetta

Una famiglia imperfettamente perfetta

Mi chiedo molto spesso come farò quando non ci saranno più papà e mamma.
A chi scriverò nei miei momenti di crisi più profonda?
Chi riuscirà a darmi tutte quelle risposte sensate come sanno fare solo loro?
Chi mi dirà che sono sempre la loro bambina?

Io so di avere una grandissima fortuna.
Ho la fortuna di avere dei genitori e una famiglia unica.
Una famiglia che é sempre presente. Che mi consiglia. Con cui ho lunghi dialoghi.
Io e mio papà da quando sono partita per il giro del mondo abbiamo iniziato una corrispondenza “epistolare” moderna intensa e stupenda.
Che é continuata anche quando sono tornata e che é tutt’ora presente.
Sa tutto della mia vita e sa sempre il mio stato d’ animo. Sia che sia al massimo della felicità sia che sia in crisi nera.

Ho sempre detto che con quello che faccio vivo di continui alti e bassi. Un po’ l’adrenalina. Un po’ le endorfine da allenamento intenso. Un po’ la mia propensione a vivere di emozioni. 
E così nei miei momenti più belli condivido quello che sto provando con i miei, ogni sensazione, ogni pensiero. Anche solo via messaggio. Ed é bellissimo. E la stessa cosa faccio quando non sto bene, quando vedo tutto nero. 
Mi confido con loro sempre e gli trasmetto quello che vivo continuamente.

Mi immagino sempre la loro faccia preoccupata ma sorridente quando ricevono un mio messaggio: “oddio oggi Paola cosa ci avrà scritto?”
E mi immagino anche la loro pazienza nel cercare di capire ed entrare nei miei pensieri e nel formulare sempre le risposte piu consone.
Sono complici, complici in tutto. E anche se spesso hanno idee diverse sono una squadra affiatata che rema sempre nella stessa direzione.

Mi hanno cresciuto, così come hanno cresciuto mio fratello e mia sorella, con un amore infinito.
Con dei valori molto forti e anche con una certa rigidità.
Quando ero piccola niente televisione ( cioè non é che non me la lasciassero guardare, proprio non l’avevamo in casa). Niente dolci se non fatti dalla mamma che insomma se vogliamo dirla proprio tutta non sempre sembravano dei dolci (niente zucchero, niente burro, niente grassi).

Mi hanno cresciuta portandomi a camminare in montagna con la picozza e la borraccia che erano più grandi di me e facendomi capire che la salita era finita solo quando si arrivava al rifugio, non prima. 
Mi hanno portata nei campeggi nudisti ricordandomi che siamo tutti uguali. Come madre natura ci ha fatto. E che la cosa piu bella era entrare in acqua e sentirsi un tutt’ uno con il mare senza filtri. 
Mi hanno cresciuta senza mai sentire un urlo in casa, un litigio. E non perché non abbiano mai discusso. Ma perché l’hanno sempre fatto nel rispetto l’uno dell altra. 
E mi hanno cresciuta ricordandomi ogni giorno che l’amore nella famiglia non ha eguali e limiti.

Certo detta così sembra la famiglia del mulino bianco. Che per me un po’ lo é. Anche se chiaramente non sempre le loro idee coincidono con le mie. Ma questo é ancora piu bello perché instauriamo spesso dei momenti di conversazione costruttiva dove ognuno porta la sua tesi senza scontro.
Non corcordo con tante loro idee ma le capisco e le accetto e penso anche che siano dettate dall’aver vissuto un momento storico diverso dal mio.
Spesso ho pensato che avessero influenzato la mia vita facendomi fare delle scelte più logiche per loro che per me. Oggi penso che non sia così. Penso semplicemente che io non avessi le idee chiare su quello che volevo fare. Perché quando avevo ben chiare le mie idee anche se inizialmente non mi supportavano io le portavo avanti. Sempre. 
Immaginate quando gli ho detto che volevo fare il giro del mondo in bici.

Immaginate la faccia di qualunque genitore. Eppure non mi hanno mai ostacolata. Perché quella era la mia scelta. E perché in quel momento era talmente chiaro quello che volevo fare che non mi sarei fatta influenzare da nessuno. E così dopo un paio di mesi di scetticismo sono diventati parte integrante del mio progetto. E i miei primi tifosi.

Penso sempre che non hanno una vita facile i miei genitori.
Meno male che hanno un po’ di tranquillità dal mio fratellino perché le due figlie femmine sono parecchio agitate.
É pazzesco come si siano abituati alle cose che faccio.
Quando ho detto a mia mamma l ultimo record che volevo fare mi ha guardata con serietà e mi ha detto: ” be si dai..che vuoi che ci voglia ad attraversare il giappone in bici?”

Sento tante storie di famiglie che litigano. Che si accusano di questo e di quello. Che non si parlano. 
Per me tutto questo é triste e strano. E mi chiedo sempre perché . Perché io ho imparato che la famiglia c’è sempre indipendentemente da tutto.

Io dico molto spesso ai miei genitori quanto gli voglio bene. 
Li ringrazio molto spesso per aver saputo costruire una famiglia così unita e aperta al dialogo.
E ogni volta che penso alla mia famiglia spero di poterne costruire anche io una così. Bella come quella che hanno costruito loro.

Non siamo una famiglia perfetta. E non vorrei leggere dei commenti con scritto “e beata te”.
Non penso che i miei siano beati penso solo che abbiano messo molto impegno in quello in cui credevano di più.
E credo che noi tutti, anche se magari qualcuno non ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia come quella del mulino bianco, possiamo essere in grado di crearne una nostra così: una famiglia imperfettamente perfetta.

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Una famiglia imperfettamente perfetta

di Paola Gianotti Tempo di lettura: 4 min
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